Più grande di uno yacht, più piccola di una grande nave, e comunque lunga e alta a sufficienza per fare a gara con la Basilica e il campanile dell’isola di San Giorgio che, dai suoi 75 metri, può verificare l’abbronzatura dei passeggeri di Emerald Azzurra uno per uno.
Preceduto e seguito da due rimorchiatori, il panfilo di Emerald Cruises, costruito in Vietnam e varato a Venezia due anni fa, ritorna lì dove tutto era incominciato per poi ripartire in questi giorni con una nuova crociera che costa fino a 24 mila euro a settimana.
Centodieci metri di lunghezza, 16 di larghezza, sei ponti, una piscina a sfioro, due ristoranti, a bordo 100 ospiti di manica larga, 72 membri d’equipaggio, un tender limousine per raggiungere la riva quasi senza accorgersene, Emerald Azzurra si è fatta notare in Bacino San Marco, interdetto al passaggio delle grandi navi (con lunghezza superiore ai 180 metri e 25 mila tonnellate di stazza) dall’agosto 2021.
Anche sull’acqua è sempre questione di misure e Venezia conosce bene i 60 metri dell’Altair di Diego Della Valle, ormeggiato a Punta della Dogana per la Biennale, e certo non ha dimenticato il Main di Giorgio Armani, 65 metri tra il blu e il nero da 60 milioni di dollari, durante la scorsa Mostra del Cinema.
Emerald Azzurra è una delle barche più lussuose al mondo, un cinque stelle superior sempre in movimento, e dunque in perenne competizione.
In Riva San Biagio se la deve vedere con Elements, 80 metri, Jacuzzi sul ponte, cinema, ascensore, bagno turco, tra i 200 yacht più grandi di sempre; infatti occupa l’intera riva da un capo all’altro, un metro in più ed era fuori.
Poco (pochissimo) più piccolo Infinite Jest, di proprietà di un milionario statunitense produttore di jet che ritorna in laguna per la seconda volta in due mesi. La specialità dello yacht sono la suite armatoriale con ponte privato, il beach club grande come un monolocale e moto d’acqua a volontà.
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