La collezione autunno inverno 2021-22 dei souvenir veneziani presenta un nuovo modello. Il nuovo, sorprendente, modello ha rotelle al posto degli occhi, aculei come sopracciglia, tubi che schizzano fuori dall’encefalo, molle che entrano in bocca. Nonostante l’evidente rischio asfissia, fa furori. E’ la maschera Steampunk, a metà tra una protezione anti-gas e un costume da Mad Max Fury Road.
I turisti che ancora cercano nelle botteghe della città la cara, vecchia, bauta, si sentono tristemente démodé. Prima della pandemia ricordavano il naso a becco di Pantalone, i tabarri, il pizzo intorno agli occhi. Vecchiume. Qualche mente ignota e diabolica ha deciso che il Carnevale deve allinearsi al futuro, il gusto a qualcosa di incomprensibile.
La paccottiglia veneziana non ha limiti. Scivola in basso, raschia il fondo di un mercato dove tutto è lecito, purché sia orrido: i magneti, i portachiavi, i leoni alati, i peluche, i piattini, le gondole in bottiglia, con o senza palla di neve, persino Pinocchio in versione “venetian” che racconta bugie a nome di tutta la chincaglieria.
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