Teatro La Fenice, Ferretti Group, concerto Elton John

Elton John, la Fenice è pop

Vent’anni dopo il concerto per l’inaugurazione della Fenice ricostruita, Elton John ritorna sul palcoscenico del teatro in campo San Fantin, ma questa volta la caccia all’invito è senza speranza.

Il cantante e musicista, 76 anni, 300 milioni di dischi venduti, siede al pianoforte in esclusiva per Ferretti Group che l’ha voluto protagonista del concerto offerto ai propri ospiti arrivati da tutto il mondo con la festa negli occhi.

Gli invitati

E, davvero, chi c’è potrà dire che c’era, dopo l’annuncio del cantante – nel luglio scorso – dell’addio alle performance dal vivo. Fine dei live per il pubblico, non per la multinazionale della cantieristica navale che un anno e mezzo fa, sempre in Fenice, festeggiò i 180 anni del motoscafo Riva.

Ottocento gli invitati che hanno messo in pausa l’albero di Natale per assistere all’evento irripetibile; investitori, clienti, amici dell’amministratore delegato del Gruppo, l’avvocato Alberto Galassi.

Sfilano sul tappeto blu l’attore Pierfrancesco Favino, testimonial di Aquarama, il pilota di Formula 1 Charles Leclerc, lo stilista Domenico Dolce, Marco Tronchetti Provera, l’ingegner Piero Ferrari. Black tie e scialo di pellicce, corte, lunghe, a mantellina, illuminati dalle lanterne dei còdega a guardia di ponti e calli.

La casa alla Giudecca

Dopo il concerto, cena nelle Sale Apollinee servita dai camerieri dello chef pluristellato Massimo Bottura; però l’appetito è appetito e il marito del cantante, il regista David Furnish, si concede anche un piatto al ristorante Antico Martini, in compagnia di un’amica di famiglia.

Fan con le dita congelate fuori dal teatro fin da metà pomeriggio, non si mai che Elton John passi per le prove, in arrivo dalla sua casa alla Giudecca arredata, ai tempi, con tende di visone e armadi rigurgitanti abiti, scarpe, occhiali.

Il cantante passa, ma entra dalla porta d’acqua, infilato in una tuta da ginnastica. Sul palco si presenta in giacca blu stroboscopica e per settantacinque minuti non si ferma mai. Rocket Man per sempre.

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  1. Sigh sigh! Stavolta niente invito eppure da ragazze siamo state lungo i canali da giovani,belle e pure su un Riva.
    Qualche Ferretti avrebbe potuto ricordarci…
    Troppi anni son passati! Altro sommesso pianto: sigh sigh

  2. Da lontano ammiro stupefatta un tale sfarzo. Ma per i còdega io ho un debole… Le tue foto Manuela belle e precise come sempre.

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