Primo red carpet tutto italiano alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Registi, attori, cantanti, modelle; e nemmeno un wow, un ritardo, una pur pallida bizza da star.
Al Lido detta le regole del coraggio Pierfrancesco Favino, protagonista di “Comandante”, kolossal da 15 milioni di euro di Edoardo De Angelis, in prima mondiale e in Concorso, basato sulla vicenda vera di Salvatore Todaro che nel 1940, alla guida del sommergibile Cappellini della Regia Marina Militare, nell’Oceano Atlantico salvò la vita a ventisei superstiti del piroscafo belga Kabalo.
La figlia orfana
Storia nella storia, in passerella arriva anche Graziella Marina Todaro, oggi 80enne, figlia del comandante e nata già orfana poiché l’uomo fu ucciso nel 1942, pochi mesi prima della sua nascita; e la visione sul grande schermo delle gesta del padre, ormai lontane ma mai così vicine, è un film a parte.
Sul red carpet
Senza le stelle di Hollywood, rimaste a casa per lo sciopero degli autori e degli attori, la Mostra chiama e subito Valeria Marini risponde con il consueto stile lingerie; e poi la madrina Caterina Murino in abito rosso di Armani Privé pesante dieci chili (più qualche bomboletta di lacca sui capelli) e collana Cartier, Claudia Gerini, Jo Squillo, Bianca Balti come la fata turchina, un’incomprensibile Mariacarla Boscono in modalità Cappuccetto rosso, il rapper Lazza già pronto per andare a letto, Malika Ayane che in Sala Grande canta “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli.
Leone d’oro alla carriera a Liliana Cavani, con laudatio di Charlotte Rampling, un filo di donna incurante dei capelli grigi e del vestito nero a sacco che non le fa onore. Per la regista e l’attrice conta quello che hanno fatto insieme, e cioè “Il portiere di notte”, 49 anni fa, rendendosi l’una con l’altra indimenticabili.
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