Un’infilata di venti salotti, salottini, anticamere dei ciambellani, passaggi segreti; e per ciascun ambiente, le vicende pubbliche e private di re, arciduchi e imperatori. Aprono, parallele al Museo Correr, le sale di Palazzo Reale con vista su Bacino San Marco, restaurate nel corso di oltre vent’anni grazie a Fondazione Musei Civici, Comune, Comitato francese per la salvaguardia di Venezia e mecenati di tutto il mondo.
Qui vissero anni gloriosi e turbolenti Napoleone Bonaparte, e poi Francesco Giuseppe con l’Imperatrice Sissi, Massimiliano d’Asburgo, Vittorio Emanuele di Savoia fino a Umberto I; oltre un secolo di storia d’Italia e d’Europa che si fece e disfece (anche) negli appartamenti di Piazza San Marco.
Ridotti a uffici per circa un secolo, gli 850 metri quadrati delle Sale Reali sono stati pazientemente liberati dalle scartoffie; e man mano che sparivano gli scatoloni, affiorava il passato di tre case regnanti. Tutto il salvabile è stato restaurato, come i lampadari, gli affreschi, gli stucchi; poi hanno fatto il proprio ingresso i mobili d’epoca, i dipinti, le poltrone imbottite, le specchiere, gli oggetti preziosi, le tappezzerie riprodotte fedelmente da Rubelli.
Pare ancora di sentire il passo svelto di Sissi, arrivata a Venezia quasi adolescente e già con la corona in testa, camminare tra la Sala dei pranzi settimanali e quella delle udienze, per poi correre a chiudersi nel suo boudoir e dedicarsi alla cura dei capelli che lavava, ogni tre settimane, con cognac e trenta uova.
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