2025, l’anno dei grandi alberghi

Chi prima, chi dopo, qualcuno entro l’estate, altri a fine anno, tutti in corsa contro il tempo, gli imprevisti, qualche ostacolo.

Il 2025 sarà l’anno dei nuovi alberghi di lusso, degli hotel storici che si rinnovano, con meno camere ma più spaziose, suite grandi come appartamenti, spa, piscine, ristoranti; una gara a chi sarà il più bello tra i 125 hotel a 4 e 5 stelle del centro storico, quasi un terzo delle 320 strutture della città (per un totale di 20.037 posti letto) di cui il 90% iscritto all’Associazione veneziana albergatori.

Cantieri, gru, operai, arredatori, falegnami, marmisti, tappezzieri ovunque, fino a Torcello, dove la Locanda Cipriani riaprirà interamente ristrutturata non più a giugno, come sperava Arrigo Cipriani, ma a settembre, forse in tempo per la Mostra del Cinema, come buen retiro per i divi che inorridiscono al pensiero di farsi vedere se non sul red carpet.

Grazie a un investimento di sei milioni di euro la locanda cara a Hemigway passa da cinque a dodici camere, arredate dall’interior designer bolognese Fabrizio Cocchi, e, salvo intoppi, avrà una piscina a fianco della carciofaia per rendere indimenticabili quelle giornate estive in cui anche sull’isola si boccheggia.

Concluso il restauro della facciata, l’Hotel Gabrielli di Starhotels, in Riva degli Schiavoni, si avvia a diventare un cinque stelle lusso. Con quasi 170 anni di storia, Franz Kafka tra gli ospiti che qui scrisse lettere d’amore alla fidanzata ben ispirato dalla vista, il Gabrielli scenderà da 120 a 73 camere e disporrà di una spa, un giardino di 600 metri quadrati, corti interne.

L’hotel Gabrielli in Riva degli Schiavoni

Due ponti più in là, l’Hotel Danieli dovrà aspettare ancora un anno per veder ultimato il restauro del palazzo Casa Nuova, in coincidenza con il passaggio dalla gestione Marriott a quella Four Seasons Hotels and Resorts, che subentrerà a lavori ultimati. Dal 7 gennaio al 22 febbraio, anche Palazzo Dandolo chiuderà per lavori di straordinaria manutenzione nella hall. L’intervento complessivo prevede la riduzione del numero delle camere e la realizzazione di una spa con piscina.

Dall’altra parte di Bacino San Marco lavori di ristrutturazione anche al Belmond Hotel Cipriani che riaprirà il 30 maggio con nuove suite – tra cui quella da 20.000 euro a notte, riservata, quando vorrà, se vorrà, al patron del gruppo LVMH Bernard Arnault – arredate dall’architetto Peter Marino.

Tempi un po’ più lunghi per Airelles Venezia, sempre alla Giudecca, di proprietà del magnate francese Stéphane Courbit, che dovrebbe inaugurare nella seconda metà del 2025 con 45 camere (rispetto alle 90 dell’ex hotel Palladio) arredate con tessuti Rubelli, piscina, tre ristoranti e il grande giardino messo nelle mani dell’architetto paesaggista belga Jean-Michel Gathy.

«A Venezia si registra da tempo la tendenza ad alzare la qualità dell’accoglienza, rinunciando a stanze e posti letto – spiega il vicedirettore dell’Ava, Daniele Minotto – Nella sostanza l’offerta alberghiera veneziana è cresciuta in qualità a scapito della quantità: siamo infatti passati da una media di 78 posti letto a struttura, consolidata da anni, agli attuali 70».

Se al Bauer è ancora tutto fermo, all’hotel Palazzo Maria Formosa, in campo Santa Maria Formosa, si lavora per riaprire in vista del Carnevale che vedrà passare l’albergo da cinque stelle a cinque stelle lusso.

Prosegue anche la ristrutturazione di Palazzo Donà Giovannelli, a Santa Fosca, già sede della Casa d’aste Semenzato, che era messo maluccio.

L’edificio è destinato ad aprire entro fine anno con l’insegna Hotel Orient Express Venezia e la gestione del gruppo francese Accor. Le camere e suite saranno 45, disposte su cinque piani per una superficie di oltre 6.000 metri quadrati, con vista sul giardino e il canale. I drink saranno gentilmente serviti al bar nell’ex salone da ballo, al primo piano nobile.

Scende il numero delle camere anche al Bonvecchiati, in calle Goldoni, che passa da 191 a 168. La ristrutturazione radicale degli edifici durerà 490 giorni. Apertura prevista a fine anno.

Leggi anche
Suite veneziana con piscina

Sfoglia la gallery

Visual Portfolio, Posts & Image Gallery for WordPress
  1. Manuela ci informa che a Venezia la tendenza è “solo alberghi di altissimo livello”. I siori ne godranno a lungo e le maestranze avranno un lavoro assicurato per lungo tempo. Auguri!

  2. Interessante, ma purtroppo sarebbe meglio pensare a come fare ritornare Venezia una città con dei residenti, con una vita e attività autoctona. Fra tutti questi meravigliosi alberghi e il cancro dei airBnb la struttura vera della città è condannata….. “Once upon a time” Venezia aveva una vera vita, macellai, un vero mercato di Rialto, artigiani, etc, etc. …..

    1. L’insostenibile leggerezza nel trattare i problemi di Venezia è ormai evidente.
      Di sostenibile è rimasto ben poco e il sovraffollamento turistico ha superato tutte le previsioni.
      Ogni giorno fuggono circa tre abitanti, devastante!
      Gli alberghi di lusso si “rifanno”esteticamente e si può capire.
      Resta comunque il turismo cafone e la trasformazione della città in una quasi brutta copia di Las Vegas…
      Apprezzo il restauro dei bei palazzi esistenti s’intende, ma concordo nella condanna imminente della nostra città.
      La risposta purtroppo è sempre legata al pagano dio del denaro.
      3,7 miliardi di euro all’anno e ogni scrupolo come per incanto … evapora.

  3. Aggiungo a malincuore che Kafka, già di per sé spirito triste e tormentato se vedesse ora Venezia che descriveva con ammirazione nelle lettere alla fidanzata dall’ Hotel Gabrielli o dalla spiaggia del Lido, inorridirebbe sicuramente a questa “metamorfosi”

  4. Amo Venezia…da sempre…il problema è complesso…è una città che viveva di vita propria quando in terraferma si andava a cavallo…poi la velocità è cambiata…ma non a Venezia dove o ti muovi a piedi o aspetti il vaporetto…motivo per cui I Veneziani per primi l’hanno abbandonata per trasferirsi in terraferma…Venezia non potrà che vivere di turismo…unica cosa vhe può fare è scegliere il tipo di turismo cercando di legarlo ad attività artistiche culturali o universitarie…ristrutturare una casa a Venezia è costosissimo…si lavora ancora con le cariole…quindi le persone normali non riescono ad affrontare la spesa e la abbandonano…le locazioni turistiche hanno sottratto qualcosa ai veneziani rimasti…ma hanno consentito il recupero di case che sarebbero andate incontro a sicura rovina…e comunque chi va in vacanza in appartamenti dà da vivere alle botteghe e ai supermercati…ma il discorso è lungo…troppo per essere affrontato qui

  5. Gentile Direttore,

    La ringrazio per l’esaustivo aggiornamento. Cerchero’ di consumare qualche aperitivo nei bar di questi edifici rimessi a nuovo, temo che l’alloggio risultera’ proibitivo.
    I suoi numerosi lettori richiamano l’attenzione sulla diminuzione di residenti e sul turismo di scarsa qualita’, temi complicati soprattutto se gli assesori preposti sono imparaticci.
    Speriamo che il 2025 risulti un anno sano e felice per tutti.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *