In mostra

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Soglie e luci a Palazzo Cini
17 aprile 2025
 

Riapre Palazzo Cini, a San Vio, e accoglie le immagini che sembrano dipinti di Ljubodrag Andric, Quindici opere di grande formato, di cui tre realizzate alla Fondazione Cini, compongono la mostra Spazi, soglie, luci, a cura di Francesco Tedeschi con la collaborazione della Building Gallery di Milano. L’artista nato a Belgrado, residente a Toronto, si confronta con luoghi e architetture caricandoli di lucentezza e  materia. 

Man Ray in galleria
27 marzo 2025
 

La Venere in gesso legata con la corda, il metromono, il ferro da stiro con i chiodi: c’è tutto il genio, l’ironia, la sperimentazione di Man Ray nella mostra inaugurata alla Galleria Tommaso Calabro (fino al 21 giugno), con il sostegno di UBS attenta, oltre ai fondi d’investimento, anche al mondo dell’arte. Quaranta opere tra dipinti. fotografie, assemblages nelle sale di Palazzo Donà Brusa dove il giovane gallerista milanese ha trovato anche casa (e che casa).

I talenti di Schultz
21 marzo 2025
 

Pittore, illustratore, grafico, scenografo: quanti talenti in un sol uomo, artista infaticabile e non sempre riconosciuto come avrebbe meritato. Ca’ Pesaro rende omaggio a Raoul Schultz, nato in un’isola dell’Egeo e veneziano d’adozione, con una mostra (fino all’8 giugno) che raccoglie una cinquantina di opere eseguite tra il 1953 e il 1970. Autore delle scenografie per il film Chi lavora è perduto di Tinto Brass, l’artista sperimentò ogni disciplina possibile e chissà cos’altro avrebbe lasciato se non fosse morto all’improvviso, a soli 40 anni. 

“Sincronie” di ferro e bronzo
25 febbraio 2025
 

Non c’è materia che non si pieghi ai desideri di Sergio Monari, in mostra a Palazzo Fortuny (fino al 5 maggio) con le sue figure mute, ma vive, nate lentamente, con una pazienza che immaginiamo infinita e di cui si vede solo il meraviglioso risultato finale. Sincronie, curata da Chiara Squarcina e Niccolò Lucarelli è un “romanzo antico”, e sempre nuovo, ispirato alla scultura classica, fatto di bronzo, ferro, resina, carbonio, argento, marmo di cui ciascun capitolo è poesia e passione.  

Mantegna ritorna a casa
18 dicembre 2024
 

I ritorni a casa, specie se fortunosi, sono spesso felici. Quello della Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante di Andrea Mantegna lo è in modo particolare poiché il dipinto era rimasto per due secoli nei depositi del Museo Correr, catalogato come opera di autore anonimo. Poteva finire i suoi giorni così, nell’oscurità, nella noia, ma le sei sante si sono date da fare e la tavola ha ripreso il posto che le spetta nella Quadreria del museo.

Il tempo di Mark Smith
15 dicembre 2024
 

Il tempo è stato galantuomo con il fotografo Mark Edward Smith, nato in Marocco, famiglia inglese, globtrotter quando ancora non si usava e infine arrivato in laguna. Mark Smith è più veneziano dei veneziani, ha sempre la macchina fotografica al collo e tre anni fa ha deciso di donare il suo archivio alla Querini Stampalia. La Fondazione ora lo ringrazia con la mostra Passaggi di tempo a cura di Lorenza Bravetta. Reportage di viaggi, ritratti, nudi, fino al 12 gennaio. 

La memoria appesa a un filo
10 dicembre 2024
 

Gulnur Mukazhanova è un’artista kazaka dal nome impronunciabile e le mani d’oro. In ginocchio, la musica nelle orecchie, per dieci giorni ha sovrapposto fibre di lana, seta, broccato, tenute insieme dalla carica elettrostatica nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, sede della Biennale. Memory of Hope è il titolo dell’installazione sulle orme di Marco Polo che, oltre a seminare speranza, merita sicuramente memoria. A conclusione della mostra, il 10 febbraio, dell’opera infatti non resterà nulla.

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