Immensa nella voce e nell’infelicità, primadonna qualunque cosa facesse, dicesse, indossasse; ancora viva, ancora attuale, se Pablo Larraín dedica a Maria Callas il film “Maria” (in Concorso, nelle sale dal primo gennaio 2025) a cui Angelina Jolie impresta quella bocca piena, larga, e una traccia di vulnerabilità che le accomuna.
Ritornata al Lido dopo molti anni di assenza, tre giorni prima del red carpet dell’ex marito Brad Pitt dal quale ha divorziato malamente, dunque a distanza di sicurezza, Angelina Jolie porta alla 81. Mostra del Cinema gli ultimi giorni di vita della Callas, chiusa nel suo appartamento parigino insieme ai due fedeli collaboratori dove il 16 settembre 1977 morì sola, dimenticata dal mondo che era stato ai suoi piedi.
Come Jacqueline Kennedy, come Lady Diana, a cui il regista cileno ha dedicato altrettanti biopic, Maria Callas era fatta di quella fama e bellezza che diventano irresistibili se accompagnati dalla sofferenza e il soprano era l’incarnazione dell’amore disperato per Aristotele Onassis, del desiderio mai realizzato di avere una famiglia, del precipizio negli ansiolitici.
Abito Tamara Ralph disegnato insieme all’attrice, scelto al terzo giro, rossetto 16 Scarlet Rouge di Tom Ford, acconciatura dell’hair stylist Massimo Serini che, quando serve, da Roma va a pettinarla fino a Los Angeles, Angelina Jolie sfila in passerella con una stola di pelliccia (finta), forse in ricordo della Callas, forse perché non aveva guardato bene il meteo.
In ordine sparso il cast del film, con Piefrancesco Favino, Alba Rohrwacher e l’attore veneziano Alessandro Bressanello che ha la parte dell’ex marito Giovanni Battista Meneghini.
Red carpet ben affollato tra Miriam Leone in abito Fendi, la madrina Sveva Alviti in fucsia di Alberta Ferretti e una selvaggissima Eva Herzigova, chioma anni Ottanta e abito vintage Versace che sembra un tatuaggio total body.
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