La biglietteria, il bookshop, il bar nel foyer, la grafica del programma: tutto rinnovato. La Fenice ritorna giovane a vent’anni dalla riapertura, a una settimana dal concerto dedicato a Puccini in Piazza San Marco (sabato 13 luglio) e alla quasi vigilia dell’addio del sovrintendente Fortunato Ortombina chiamato alla Scala di Milano.
I primi a vedere il restyling sono gli abbonati veneziani, poltroncine occupate fino all’ultima nelle Sale Apollinee, dove Ortombina presenta una Stagione “tutta d’oro”, che sarà l’ultima “con grande dispiacere” suo e del pubblico: quattro opere di Giuseppe Verdi a cominciare dal riallestimento della “Traviata” – diretta da Diego Matheuz con la regia di Robert Carsen – che aprì la prima Stagione lirica del teatro dopo l’incendio, a un anno di distanza dalla settimana inaugurale del 2003.
Vent’anni dopo il foyer è stato rimodernato su progetto dell’ufficio Affari Generali della Fenice e dello Studio Giallombardo. La biglietteria, sotto gli enormi lampadari, è diventata centrale; il bookshop si è arricchito di nuovi articoli.
Arretra, si allunga e brilla di luce propria il bancone del bar, rivestito di metallo color rame e pronto ad accogliere intorno a sé i bisbigli della “prima”, i giudizi dei melomani, i saluti di chi si ritrova in Fenice come a casa e non se ne andrebbe mai via.
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