San Giorgio Café, Isola di San Giorgio

Venezia, un menu da museo

Il rosmarino al posto dei fiori, i biglietti da visita per scegliere i dolci, dal breakfast all’aperitivo all’ombra lunga dei cipressi. Apre all’Isola di San Giorgio il nuovo San Giorgio Café, bistrot museale tra il Labirinto Borges, le Stanze del Vetro e le Stanze della Fotografia.

Tre primi, tre secondi, tre dessert, tre Spritz Signature; nulla di superfluo e solo primizie locali, secondo la volontà del direttore Samuel Baston, di Ilaria D’Uva, ceo di D’Uva srl, l’azienda che gestisce il bistrot, e dello chef Mauro Dorigo.

Il San Giorgio Café

Alla posizione davanti a Bacino San Marco, con la barche che dondolano in darsena, il San Giorgio Café aggiunge i pranzi della domenica, il programma letterario nei mesi invernali, le San Giorgio Matinées in primavera e quel suo trovarsi nel posto giusto, fuori dal turistame, in un’isola che potrebbe bastarsi da sola.

Felice novità in una città i cui musei sempre più spesso offrono spazi incantevoli e ghiottonerie, prima o dopo la visita a una mostra, o anche senza mostra, solo per una pausa, un libro in mano, uno spuntino, due chiacchiere.

A The Human Safety Net di Generali, Illy Café propone espresso, biscotti, cicchetti, inclusi la vista su Piazza San Marco e volumi a scelta tra i 3mila in cinque lingue della biblioteca. Stessa vista, ma dall’Ala Napoleonica, per i tavoli e le poltroncine del Museum Café del Correr, tanto basta per respirare la stessa aria della principessa Sissi.

Nella caffetteria di Palazzo Ducale, gestita come le altre dei musei della Fondazione Muve da O’ Group, entra la storia dei dogi e, d’estate, è uno dei luoghi più freschi della città.

Un caffè nella bellezza anche a Punta della Dogana, di Pinault Collection, proprio in punta della Punta. Una sosta ai tavoli del Dogana Café, gestito da ChefYouWant, prima di salire fino in cima al Torrino da dove si può toccare Bacino San Marco con le dita.

A Ca’ Rezzonico il cappuccino viene servito in riva in Canal Grande, come a Ca’ Pesaro; alla Collezione Guggenheim il lunch è invece proposto in giardino, tra il gelsomino e le opere d’arte; e Peggy sicuramente approverebbe.

Una cucina migrante, multietnica, speziata, è quella che accoglie i visitatori della Fondazione Querini Stampalia. Peace ‘n’ Spice rasserena gli animi con piatti ispirati alle ricette afghane, greche, indiane. Ognuno può comporre il proprio menu, servito sulle tovaglie colorate nel giardino di Carlo Scarpa. Venezia e il mondo in un piatto.

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  1. Venezia è anche se a dirlo suona banale UNICA ma ahimè troppo ospitale io invece sono gelosa, egoista , inospitale . Tutta questa bellezza accompagnata da offerte gastronomiche plurime sono appannaggio di tutti, troppi per il mio estremo atteggiamento possessivo verso la città. Manu mi costringi a fare un esame di coscienza, forse non è mai troppo tardi per diventare più accoglienti e poi il passo verso il multietnico …beh proprio breve non sarà ma ci proverò promesso!
    Mi ripeto all’infinito: che brava fotografa!

  2. Grazie Manuela, Con la consueta eleganza ci illustra angoli meravigliosi, alcuni già li conosco, altri sono nella mia lista, alcuni erano fino ad oggi sconosciuti ! Giovanna la prego non sia gelosa della sua Venezia, anche noi comuni mortali abbiamo il desiderio di godere di tanta bellezza! Mi impegno a rispettare la città e i suoi abitanti .. spero si diffonda sempre più questo sentimento.

    1. Stefania, fossero tutti come Lei… comune mortale come tutti noi purtroppo, ma rispettosa e amante del bello.
      Comunque non se ne dolga i miei commenti sono sempre tra il serio e il faceto. Oddio l’insofferenza per la ressa la provo, non voglio essere ipocrita.
      Forse sono stata fraintesa sulla parte che riguarda l’offerta gastronomica che è cara per tutti troppo, spesso e ingiustificatamente.

  3. Brava Lela👏👏 Ci regali sempre dei pezzi molto belli, particolari e divertenti, accompagnati da magnifiche foto! Grazie!👍

  4. Grazie grande Manuela! Sempre un piacere leggerti. Una scrittura lieve e densa al tempo stesso. L’intelligenza che. dà piacere

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