Mancava solo Diesel, atteso da oltre due anni, e adesso che i faretti sono accesi, i pavimenti lucidati, i manichini vestiti, Renzo Rosso può guardare le boutique tra l’Ala Napoleonica e le Procuratie Vecchie e annotare: questa è mia, anche quella è mia, fin dietro l’angolo è tutto mio.
Una vetrina via l’altra per il patron del gruppo OTB – messe in fila sono diciotto, porte escluse – nelle quali Piazza San Marco si specchia, forse lievemente stupita di fronte al nuovo che è avanzato così in fretta e magari qualcuno non l’aveva visto arrivare.

Dopo Marni nello spazio dell’ex vetreria Pauly, Maison Margiela poco più in là, Jil Sander fresco di restauro, ora è la volta dei jeans che alla Settimana della Moda di Milano hanno sfilato ai fianchi di indossatrici dagli occhi bianchi, fino a 350 euro per il modello relaxed, oversize, effetto finto logoro.
Per il nuovo store con affaccio anche nel sotoportego dell’Arco celeste – che solo a dirlo è una poesia – gli operai, i falegnami, gli elettricisti hanno fatto le ore piccole di sabato e domenica, fino al momento risolutivo dell’arrivo del bancone, un blocco di pietra da 22 quintali trasportato tutto intero, scolpito all’interno del negozio e sistemato al centro come un meteorite.

Renzo Rosso, che al Carnevale 2018 si lanciò dal campanile con le ali da Aquila, che subito dopo tirò fuori cinque milioni di euro per restaurare il ponte di Rialto, quindi comprò casa in via XXII Marzo, per dire che a Venezia sta come un papa; il cui patrimonio stimato è di 3,6 miliardi di dollari e conta 7.000 dipendenti, ha fatto delle Procuratie sotto il Museo Correr la sua via Montenapoleone.

Il denim di Diesel completa (al momento) il nuovo corso commerciale della Piazza dove l’abbigliamento ha preso il posto degli storici negozi di vetri, delle gioiellerie, delle botteghe che erano lì da sempre, come arredi di famiglia.
Il turismo è cambiato, la pandemia ha spazzato via chi era in difficoltà, la moda – a San Marco come altrove – è entrata nelle sedi delle banche, nei palazzi; i commessi del vicino Cucinelli, in via XXII Marzo, hanno preso il posto degli agenti di cambio in quella che era la Borsa della città; e così va il mondo del fashion.