Barovier&Toso, la più antica fornace di Murano, fondata nel 1295, fa un balzo nel futuro e apre in Fondamenta Manin una galleria dedicata ad artisti contemporanei.
La Sala dell’Acqua, cento metri quadrati di superficie raddoppiati dalla parete di specchi, soffitto a capriate, quattro lampadari come punti cardinali, al secondo piano del palazzo affacciato su rio dei Vetrai da sette anni sede dello show room, accoglie da oggi Barovier&Toso ARTE, nuovo spazio vivo e dinamico di Murano non solo espositivo.
La galleria, infatti, è affiancata da uno spazio bar che invece di esporre le bottiglie di gin mette in fila gli oggetti della fornace che hanno fatto epoca; e una caffetteria aperta al pubblico per eventi, incontri, tavole rotonde.

La storia secolare dell’azienda, oggi specializzata in illuminazione e design, racconta, a nome dell’isola, la tenacia di resistere e, insieme, la vulnerabilità del vetro, insidiato dalla concorrenza, dalle crisi, dalla fatica di restare puro nel dilagare della paccottiglia in vendita ovunque, anche in Piazza San Marco.
Il nuovo spazio, inaugurato dal presidente Rinaldo Invernizzi, completa la trasformazione dell’edificio del 1920 – dirimpettaio della storica sede sull’altra riva del canale – sotto la guida dello studio di architettura Calvi Brambilla.

Oltre 900 metri quadrati ripartiti tra la sala azzurra, quella d’oro, la sala bianca e la quarta total black. Per ciascuna, lampadari che sono installazioni e potrebbero restare anche spenti tanto si bastano da soli.
Opere in cristallo soffiato a bocca con una quantità di bracci di cui si perde il conto; cascate di luce che sono entrate in alberghi di lusso, appartamenti favolosi, saloni d’arredamento, fino a illuminare la mostra “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana”, l’anno scorso a Milano, a Palazzo Reale, ora al Grand Palais di Parigi fino al 31 marzo.
La galleria apre con Glass Art in Dialogue / Arte del vetro in dialogo”, progetto delle artiste Marija Jaensch e Amy Thai, a cura di Mara Hoffman, aperta al pubblico fino all’8 giugno.
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