Il primo essenziale, l’altro intuitivo; l’uno attento all’innovazione, il secondo ai gusti del mercato. Fratelli diversissimi, ciascuno geniale a modo proprio, Carlo e Giovanni Moretti, fondatori nel 1958 della ditta Carlo Moretti, scomparsi entrambi troppo presto, ritornano a Murano con una mostra che ne celebra il talento e la generosità.
La lunga storia di azienda e di famiglia si ritrova oggi nella donazione di oltre 400 opere, pervenuta al Museo del Vetro nel 2020 per volontà degli eredi ed esposta per la prima volta al pubblico.
Oggetti che hanno fatto epoca, esposti al MoMa di New York e al Victoria and Albert Museum di Londra, in produzioni limitate, dalle forme pulite, ottenute per sottrazione, basate principalmente su sfere e cilindri.
Il vaso Cartoccio, ispirato al cono di carta per il grano dei colombi; i bicchieri Diversi, studiati per assecondare il cavo della mano, tutti di colori differenti, immediatamente riconoscibili; e ancora la serie Esagonale, seguita da Ottagonale, i vasi, le coppe, i candelieri, raccontano oltre mezzo secolo di lavoro impetuoso, sempre con un piede nella contemporaneità, anche grazie alla collaborazione con designer quali Gaetano Pesce, Alessandro Lenarda, Giampaolo Martinuzzi.
La “Donazione Carlo e Giovanni Moretti 1958-2013“ (fino al 30 giugno 2025), curata da Chiara Squarcina, Mauro Stocco e Marta Moretti, riporta i due fratelli nell’isola amatissima, dove si spesero per la nascita del Consorzio VeneziaVetro e del marchio di tutela.
L’attitudine alla sperimentazione spinse l’azienda Moretti a rivedere le tecniche di lavorazione, che superò la tradizionale trasparenza del vetro muranese grazie anche all’acidatura e alla satinatura.
I due fratelli condividevano la stessa stanza, dove finiva l’uno iniziava l’altro, e insieme decisero di provvedere anche alla riorganizzazione della fornace, rimasta immutata per secoli. Non più e non solo la “piazza” con tre addetti, bensì un luogo nel quale potevano lavorare fino a dodici persone.
Tante ne servivano per realizzare i Calici da collezione, la serie lanciata in occasione del Natale 1990 e ripetuta ogni dicembre fino al 2008. Nel 1997 gli esemplari venduti furono 7.830, le prenotazioni arrivavano un anno per l’altro, da tutto il mondo.
Nel 2013, un anno prima della morte di Giovanni, l’azienda è passata di mano, seguendo il destino di molte altre fornaci di Murano, ma la storia era già stata messa al sicuro.
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