Venice Venice hotel Venezia

Suite veneziana con piscina

È l’unica piscina affacciata sul Canal Grande, acqua color verde Maldive, 32 gradi di temperatura, muri di mattoni a vista, due finestre che sono occhi spalancati sul passaggio di vaporetti e gondole.

Unica e privata, 30 metri quadrati di superficie, apre al The Venice Venice Hotel nella suite che porta il numero 01, sebbene sia l’ultima arrivata dell’albergo in Corte del Leon Bianco, dietro campo Santi Apostoli, che è in continuo divenire.

Tre anni fa inaugurò Ca’ da Mosto, poi il vicino Palazzo Dolfin, ora è la volta del piano terra del secondo edificio con la Room “Dream Different” e non è solo per dire.

La Room 01″Dream Different”

La suite, 4 mila euro a notte (5.500 a Capodanno), è un luogo che non si cura del mondo esterno poiché ha tutto ciò che serve: il bagno di vapore con fanghi di argilla bianca della spa Felix Anima, la corte interna, la vera da pozzo, la prima colazione servita tra le piante di limoni, il pontile privato dal quale sembra di poter toccare il ponte di Rialto con le dita.

Alle pareti della zona notte i ritratti di artisti quali – tra gli altri – Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Federico Bonaldi, Manolo Valdes, Antonio Bonaldi, Igor Mitoraj – i cui lavori hanno trasformato le 43 camere dell’albergo in spazi unici, diversi l’uno dall’altro, come in una collezione dell’ospitalità. Saloni e camere che sono gallerie in cui incontrarsi, riposare e connettersi con le opere site specific che possono essere acquistate.

Il Venice M’Art Christmas Corner

Tra le immagini, anche quella di Alessandro Gallo e della moglie Francesca, già fondatori del marchio Golden Goose, proprietari dell’hotel costato sei anni di lavori, tutti molto impegnativi, e un investimento di venti milioni di euro per accompagnare nel futuro la più antica locanda di Venezia che ospitò principi, ambasciatori, zar, scrittori, signore favolose e feste pazzesche.

Insieme ai due palazzi, è stata restaurata anche la corte trasformata per dicembre nel Venice M’Art Christmas Corner dal sapore newyorkese. Gli abeti, l’angolo dove vengono serviti panettone, cioccolata calda, vin brulé e confezionati i pacchi regalo, la Volvo 240 Polar Arctic del 1990 rosso Natale con pino sul tetto e fiocchi tra i fari.

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  1. Cher Directeur (en attaint de votre version en francais!)

    Dai suoi articoli sembra proprio che malgrado i francesi ritengano di aver inventato il lusso, sia poi a Venezia che lo si fa’ davvero.
    Complimenti , bel articolo.

  2. Nella città da sogno i sogni non finiscono mai. In questo ci sono tante suggestioni bizantine, opere d’arte contemporanea, stanze con appesi quadri autorevoli e finestre come quadri con veduta mozzafiato. I fortunati ospiti della suite 01 se proprio non toccano il cielo con un dito riescono quasi a toccare il mitico Ponte di Rialto.
    Onore alla originale visione del design da parte dei proprietari. Del resto sono gli stessi che hanno introdotto il concetto di sneakers quando nemmeno se ne sentiva parlare.
    Dal logo di una stella che li ha internazionalmente resi noti alle cinque della attuale location il passo sembra essere stato se non breve quasi naturale.

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