A globi bianchi e neri, di specchio, leggeri che sembrano di garza, surreali, fatti di vetro e luce, usciti dalle fornaci di Murano e ora sospesi sotto la volta delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco.
La seconda edizione di “Murano illumina il mondo”, promossa da The Venice Glass Week e Comune di Venezia, mette in fila fino al 4 marzo – ultimo giorno di Carnevale – undici lampadari che sono l’evoluzione post moderna del rassicurante chandelier con le braccia rivolte al soffitto.
Qui tutto cambia. L’invito a rischiarare i mesi più bui dell’anno, quando anche la Piazza conosce la malinconia di certe sere invernali, ha coinvolto artisti e architetti internazionali, tra cui Philippe Starck.
Ciascuno ha reinterpretato il lampadario a modo proprio, calibrando peso, volume, direzione del vento; chi ha potuto, lo ha accompagnato fino in Piazza, lo ha visto ondeggiare (poco) fino a vederlo saldamente agganciato alle strutture in acciaio.
Una galleria en plein air a cinque metri d’altezza, che s’illumina quando cala la sera e si spegne quando fa giorno.
Per l’accensione delle installazioni, Procuratie Vecchie affollate di veneziani come dovrebbe accadere più spesso; e subito tutti a dire, come per i fuochi del Redentore, che erano meglio quelle dell’anno scorso, anzi no, che sono più belle queste.
Pubblico con il naso all’insù, tra serpenti con la lampadina in punta di lingua biforcuta e fiori spampanati, presenti il sindaco Luigi Brugnaro, la direttrice scientifica della Fondazione Musei Civici Chiara Squarcina, il presidente dell’Associazione Piazza San Marco Claudio Vernier, il direttore operativo di Vela Fabrizio D’Oria.
Le opere lucenti, oltre a quella di Stark, portano la firma di Kimiko Yoshida, Marina e Susanna Sent, Emmanuel Babled, Hans Weigand, Joseph Kosuth, Deborah Czeresko, Fiedler O Mastrangelo, Kengo Kuma, Arturo Tedeschi, gli alunni della Scuola Abate Zanetti di Murano.
Le fornaci coinvolte nel progetto sono quelle di Gianni Seguso, Marina e Susanna Sent, NasonMoretti, Berengo Studio, AAV Barbini Specchi Veneziani, Aristide Najean, Massimiliano Schiavon, Giorgio Giuman, Salviati, Vetrate Artistiche Murano e Scuola Abate Zanetti. Il coordinamento è di Giordana Naccari.
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