Nave Scuola Giorgio Cini, Venezia

Giorgio Cini, la Storia a bordo

Bianca, dai fianchi larghi, gli ottoni tirati a lucido, la grande elica da 2.300 kg, gli arredi d’epoca; la Nave Scuola Giorgio Cini ritorna lì dove tutto era iniziato, nello specchio d’acqua che la vide partire e rientrare più e più volte, a 40 anni esatti dalla consegna della bandiera navale e a 54 anni dalla costruzione.

Non tutto è cambiato sul ponte di comando dell’ammiraglia, sicuramente non lo spirito, che era quello di formare gli studenti dell’Istituto navale dell’isola di San Giorgio, come dispose Vittorio Cini, politico e imprenditore dallo sguardo lunghissimo che ordinò ai Cantieri Lucchese la nave sulla quale sarebbero state addestrate generazioni di uomini di mare.

La Nave Scuola Giorgio Cini ormeggiata in Riva Sette Martiri

Il varo avvenne nel 1970 e la Giorgio Cini rimase in servizio per tredici anni fino al 27 aprile 1983, quando fu ceduta alla Guardia di Finanza con il vincolo di tre clausole.

La nave – 54 metri di lunghezza, 10 di larghezza, velocità 14 nodi, 30 persone di equipaggio, 50 allievi – doveva mantenere il medesimo colore dello scafo. Secondo impegno, il nome, che era quello dell’unico figlio maschio di Vittorio – Giorgiomorto il 31 agosto 1949, a soli 30 anni, in un incidente aereo nei pressi di Cannes.

La terza disposizione riguardava la funzione della nave, e cioè la formazione degli allievi che nel corso degli anni sono stati oltre 12 mila.

Nave Scuola Giorgio Cini, Venezia
La Nave Scuola Giorgio Cini in una foto d’epoca

Ormeggiata in Riva Sette Martiri, con il gran pavese indifferente alla pioggia, la Giorgio Cini racconta la vita di mare con missioni in tutto il Mediterraneo fino al canale di Suez, e quella di bordo, dove la strumentazione, pur con i dovuti ammodernamenti, è rimasta quella originaria.

Il timone, la girobussola, la postazione di macchina, l’indicatore di sbandamento, l’autopilota, la sala polifunzionale, l’elica (ora di riserva) datata 21 novembre 1989.

Era il 3 novembre 1984 quando il presidente della Fondazione Cini, all’epoca ministro dell’Economia e Finanze, Bruno Visentini, consegnò la bandiera navale al primo Comandante di allora, Rodolfo Mecarelli.

Quarant’anni dopo, la storia si è rinnovata con gli onori militari, una conferenza celebrativa all’Auditorium Lo Squero e una cerimonia in riva alla presenza, tra gli altri, del Comandante della Nave Scuola, il Capitano Davide Raffaele Loris Lisco, e del Segretario generale della Fondazione Cini, Renata Codello.

Per cadetti, nostromi e lupi di mare – ma non solo – la nave apre eccezionalmente al pubblico da oggi (venerdì 18 ottobre) a domenica 20 con orario 9-12.30 e 15-18.

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