Tanto ha impiegato, negli anni, a levigare il corpo, a glassare il bel volto; tanto poco ci mette a mostrare che il risultato non è perfetto, né perfettibile.
Nicole Kidman sbarca al Lido con il thriller erotico “Babygirl” della regista olandese Halina Reijn (in Concorso) nel quale ha subito un orgasmo, poi si mette a quattro zampe, quindi si spoglia senza filtri; e grazie a questa nudità corrotta dal tempo appare finalmente liberata, sul grande schermo così come nella vita.
Ritornata alla Mostra del Cinema vent’anni dopo “Birth” di Jonathan Glazer, quando davanti al Casinò c’era ancora il buco e lei era fresca di divorzio da Tom Cruise, Nicole Kidman, 57 anni, 70 film, un Premio Oscar, in “Babygirl” è la Ceo alfa di una grande azienda che allaccia una relazione con il suo giovane stagista, il notevole Harris Dickinson.
La classica storia di sesso e potere, che raramente finisce bene, in “Babygirl” evolve nel paradigma della fragilità di una donna matura persa dietro a un ragazzo il quale, rovesciando lupescamente i ruoli, finirà per sottometterla.
La signora è combattuta, perché a casa ha due figlie adorabili e un marito un po’ tontolone (Antonio Banderas) che l’aspettano; e tuttavia non intende a rinunciare a quel piacere che inseguiva da anni.
Il film di sesso diventa così il film del diritto al desiderio, all’appagamento, alle iniezioni di botulino che tuttavia non la salvano dall’essere paragonata a una madre dall’amante e alla nonna dalla figlia.
Nicole Kidman mostra alla cinepresa le ginocchia ossute, qualche cedimento della pelle. Il nudo integrale di schiena è lo stesso di “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick, presentato venticinque anni fa sullo stesso red carpet che oggi l’aspetta adorante.
Ora ci sono le figlie delle fan di allora, il selfie ha sostituito l’autografo, il cambio generazionale è fatto.
Delirio per l’arrivo dell’attrice, se possibile ancora più esile, preceduta dall’altra protagonista del film, Sophie Wilde, che introduce in passerella la figura della portatrice di strascico, così come la modella Eva Herzigova è stata accompagnata dal portatore di ventaglio, e via così con altre tre Eva, Green, Riccobono e Mendes, con spacco dei tempi di Belén.
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