Red carpet rovente e affollato per la prima assoluta di “Titizé–A Venetian Dream” al Teatro Goldoni, venezianissimo sogno da brividi con le prodezze degli acrobati della Compagnia Finzi Pasca che sfidano la gravità come facessero quattro passi in giardino.
Al debutto di “Titizé”, “Tu sei”, coprodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale, una creatura marina che riesce (quasi) a non sudare offre sul tappeto rosso conchiglie agli ospiti, più desiderosi di agguantare un provvidenziale ventaglio che non le madreperle.
Arrivano Marco Balich, l’attrice Ottavia Piccolo, Emanuela Bassetti con un nipotino per mano, accolti dal presidente del Teatro Stabile, Giampiero Beltotto; passano Giorgia Caovilla, il direttore di Vela spa Fabrizio D’Oria, Fabrizio e Carla Plessi, l’artista Olimpia Biasi, l’assessore Simone Venturini, Alberto Nardi, Filippo Olivetti, l’influencer Elisa Andreoli.
Teatro esaurito fino all’ultima poltrona per novanta minuti di puro incanto con Casanova che fa il cascamorto a sei metri d’altezza, i Pulcinella di Tiepolo, la spiaggia del Lido ritornata all’eleganza di un tempo, il gioco della palla, i costumi interi a righe, un delfino che galleggia sulle teste del pubblico.
In scena attori, ballerini, acrobati, impegnati nella consegna in una Venezia fluttuante che incanta e ipnotizza. Tutto è possibile in “Titizé”, tre mesi solo per trovare il titolo giusto che rendesse l’idea della potenza del verbo senza il quale è impossibile esistere.
“Tu sei” e lo spettatore è trasportato in un mondo surreale, popolato da sirene che spazzano via con la coda le sedie a sdraio, nuotatori all’incontrario che si tuffano nel cielo, ballerine bendate, cerchi, corde, trapezi, suonatori di bicchieri di vetro.
Diciotto “quadri” (quasi) senza parole – bastano i bauli di costumi di Giovanna Buzzi – per l’opera scritta e diretta da Daniele Finzi Pasca, tra i fondatori della compagnia di Lugano che in 40 anni di attività ha realizzato oltre quaranta spettacoli, tra cui tre cerimonie olimpiche (una con Marco Balich).
Scena dopo scena, nel teatro che ha festeggiato i 400 anni, Venezia ritorna grazie al linguaggio del corpo, la clowneria, i cerchi, i giochi di luce, il fumo, gli effetti speciali, la poesia, le scenografie di Hugo Gargiulo, le musiche di Maria Bonzanigo eseguite dall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Pasquale Corrado con la partecipazione del Coro Città di Piazzola sul Brenta.
Fino al 13 ottobre, tutte le settimane da giovedì a domenica.
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