Tutti in fila fuori dalla Scuola Grande di San Rocco, anche John Elkann, suola delle scarpe Louboutin rossa come il tappeto e come la Ferrari, dunque armoniosamente in tinta, per la serata di gala della casa automobilistica di Maranello.
L’occasione è la Ferrari Cavalcade, il raduno dei fortunatissimi collezionisti di 125 auto del cavallino rampante (meno una, che lunedì ha bruciato come un fiammifero in rampa Rizzardi a Mestre) arrivate da ogni angolo del mondo, di giorno su e giù per le strade del Veneto, la sera – tanto ci mettono un attimo – parcheggiate in Marittima a raffreddare i motori.
Ai suoi clienti arrivati a Venezia con gingilli come la Ferrari Daytona disegnata da Pininfarina nel 1968 (valore 500 mila euro) o la 812 Superfast (motore da 800 cavalli, 340 chilometri all’ora), il presidente di Stellantis e Ferrari ha aperto prima l’Arsenale e poi la Scuola Grande di San Rocco, che tre settimane fa ospitò i gioielli di Chaumet e dunque adesso tutti vogliono cenare tra i teleri di Tintoretto.
Dopo la giornata sui bolidi, cambio d’abito per il red carpet tra i veneziani in passeggiata con il cane. Senza scorta (o ben mimetizzata), senza la moglie Lavinia, che forse si sarebbe annoiata a sentir parlare tutta la sera di pistoni e cilindri, John Elkann arriva accompagnato dal figlio adolescente per iniziarlo alla voluttà delle “rosse”. A occhio, non dovrebbe avere difficoltà.
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