Irrompe la pace in riva al Canal Grande, nel giardino di Palazzo Corner della Ca’ Granda che ospita (fino al 7 ottobre) l’installazione di Mariko Mori ispirata alla filosofia buddista, ma universale nel raccontare dentro e fuori il baccello opalescente alto oltre cinque metri l’eterno fluire di vita, morte, rinascita.
L’opera “Peace Crystal”, visibile dal vaporetto e visitabile su prenotazione, è un invito a riflettere sulla pace nel mondo con la soavità dell’artista giapponese, già presente a Palazzo Diedo per la mostra “Janus” di Berggruen Arts & Culture con il tema che le sta più a cuore.
Sul ghiaino di Palazzo Corner della Ca’ Granda, sede della Città Metropolitana, l’impatto cambia. L’Hoju in fibra di vetro rivestito di vernice olografica e illuminato da un collettore solare esterno, racchiude un cristallo alto quanto un uomo basso – un metro e sessantasette centimetri – bilanciato sul suo punto più stretto, ovvero il momento cruciale in cui gli esseri umani si sono alzati in piedi e hanno iniziato seriamente a guardarsi intorno.
L’accesso alla struttura è consentito a tre visitatori per volta, che vengono inghiottiti nel buio e ammessi alla luce della formazione solida che brilla come in un caveau. L’eco restituisce la meraviglia degli spettatori di fronte a un cristallo che sembra dotato di vita propria, in armonia con la natura.
“Peace Crystal” è il terzo di una serie di progetti pubblici monumentali realizzati dalla Faou Foundation e, dopo Venezia, viaggerà fino in Etiopia dove sarà installato per sempre in una grotta, ritornando così alle origini delle origini.
Inaugurazione con il direttore di Berggruen Arts & Culture Mario Codognato, la curatrice Adriana Rispoli, la direttrice di Faou Foundation Yvette Y. Lee. Cocktail al tramonto con performance dell’artista, vestita di bianco come una sacerdotessa di pace, in muta preghiera, accompagnata dalla figlia che la segue come un angelo.