E niente, è attrazione fattuale, affetto reciproco; Venezia e la moda sembrano fatte l’una per l’altra, si assomigliano fino a confondersi, e ormai pare Fashion Week tutto l’anno.
Ora è Max Mara a sfilare con la Collezione Resort 2025 “Venetia” a Palazzo Ducale, un anno dopo i diamanti di Bulgari, tre anni dopo Dolce & Gabbana, sempre lì, tra il cortile e la loggia, in quello che John Ruskin definì “l’edificio più importante del mondo”, a garanzia di un’eco che va oltre l’evento di una sera.
Prima fila affollata di attrici, modelle, testimonial, influencer, arrivate in Piazzetta San Marco sotto la protezione degli addetti alla sicurezza vestiti come turisti per far vedere che non c’erano.
Tra i 250 invitati, l’attrice Miriam Leone in soprabito bianco overissimo, l’attrice Kate Hudson, che lunedì sera era a cena da Ivo, la modella e stilista Nicky Hilton, l’attrice e cantante Brie Larson (“Captain Marvel), scortata da tre armadi con l’auricolare, più un quarto con valigetta, la stilista e attrice Tina Leung con i capelli rosa in tinta con i marmi del palazzo dei dogi.
In passerella, cappotti da regina, trench, parka, soprabiti in seta di tutte le tonalità della terra per villeggiature molto spensierate, in omaggio (anche) a Marco Polo, e la rivisitazione degli abiti che il direttore creativo di Max Mara, Ian Griffiths, realizzò quarant’anni fa per la sua linea da studente, quando si laureò a Manchester con un progetto ispirato alle architetture di Piazza San Marco.
E poi, dopo la Pasticcino Bag presentata due anni fa alla Ca’ d’Oro, i cappelli che sembrano turbanti in collaborazione con Stephen Jones, i tappeti in lana alti così con la pianta di Venezia in rilievo, il tè freddo offerto a veneziani e turisti nel chiosco allestito in campo San Bartolomeo.
Oltre un centinaio le persone al lavoro da giorni, con il tocco di grazia di Bianca Arrivabene Valenti Gonzaga, gli allestimenti di Venice Lion Service, le sarte, i tecnici delle luci, del suono, i truccatori, i parrucchieri a rincorrere le modelle in pausa sotto il porticato, per una sfilata che dura meno di mezz’ora; quindi cena di gala nel cortile con catering del ristorante stellato Dolada della famiglia Da Pra.
Nello scambio di cortesie tra ospiti, i Musei civici della città riceveranno un contributo che andrà alla manutenzione del Ducale.
Leggi anche
● Armani, tutto in una notte
Sfoglia la gallery