Non c’è arte senza moda, non c’è moda senza eventi a volontà. E’ la Biennale, ma in filigrana si legge la potenza della Fashion Week; e infatti è passata anche Chiara Ferragni, in posa tra gli specchi di Palazzina Grassi, due giorni e subito via verso il Salone del Mobile.
I grandi marchi amano Venezia, e quando c’è la Biennale la adorano, pronti a investire molti denari nei Padiglioni, a sponsorizzare feste, anche dolorosamente sovrapposte, perché per una settimana tutti invitano tutti e l’Harry’s Bar diventa cenacolo raggiungibile solo da chi si è preso per tempo.
Dior, per dire, ha promosso l’installazione di Claire Fontaine e, insieme a Venetian Heritage, ha organizzato ieri sera il Naumachia Ball negli spazi dell’Arsenale Vecchio, sede della Marina Militare: 450 ospiti tra cui Pierre Casiraghi, Beatrice Borromeo, la principessa Firyal di Giordania, Rocco e Aliai Forte, per i quali è stata apparecchiata una battaglia navale glamour, giudicata indimenticabile.
Diego Della Valle, ceo di Tod’s, una volta ormeggiato lo yacht Altair a Punta della Dogana, si è equamente diviso tra il Padiglione Italia di cui è sponsor, la Gommino celebration in Arsenale con gli artigiani veneziani, il concerto di Andrea Bocelli alla Scuola Grande di San Rocco mentre i commessi della nuova boutique in calle Larga XXII Marzo fremevano nell’attesa di vederlo entrare in negozio.
Prada ha risposto prontamente con la mostra “Monte di Pietà” di Christoph Büchel a Ca’ Corner della Regina, Chanel con il sostegno al Padiglione della Francia rappresentato dall’artista Julien Creuzet, Burberry a quello britannico dedicato all’installazione di John Akomfrah; e insomma ogni maison ha il suo protégé e se lo tiene stretto.
François Pinault, fondatore del gruppo Kering (Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga) ha anticipato tutti con la cena alla Fondazione Cini, quando iniziava la presa di coscienza che sarebbe stata la Biennale più battuta dal vento degli ultimi dieci anni e tutti (tutte) a rammaricarsi per i bei vestitini di seta rimasti negli armadi.
Mentre la galleria d’arte Gagosian festeggiava l’artista Lauren Halsey al Blu Cabanon di Relegance Collection (loft con piscina di 12 metri al Redentore) per Buccellati si sono aperti gli spazi di Oficine 800, alla Giudecca, con gli effetti molto speciali di Marco Balich che ha incastonato gli argenti tra il velluto nero e i gioielli storici tra le colonne bianche.
Nella Biennale alla moda, Louis Vuitton ha puntato sul precursore della street art Ernest Pignon-Ernest, Schiaparelli è entrato con le sue favolose creazioni a Palazzo Contarini degli Scrigni da Luca Marzotto.
Con scenografico passaggio in Bacino San Marco e ormeggio davanti all’hotel Cipriani, il Gruppo Belmond (LVMH) ha portato in laguna L’Observatoire, vagone letto disegnato dall’artista JR per Venice Simplon Orient Express; così nessuno potrà dire di essere rimasto a terra.
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