Pochi divi, e pazienza. Il Lido dimenticherà Hollywood senza soffrire troppo e guarderà altrove, ad esempio al cinema italiano, che sbarca ricco e pimpante come non mai; o al ritorno dopo una vita di Woody Allen con “Coup de Chance”; alla nuova opera tostissima di Luc Besson “Dogman”; all’atteso “Ferrari” di Michael Mann sul mago della Formula 1 con Adam Driver e Penélope Cruz .
Bye bye, Zendaya, star del film “Challengers” di Luca Guadagnino, sfilato dal programma a causa dello sciopero di autori e attori che si è abbattuto improvvidamente sulla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale e sostituito da “Comandante” di Edoardo De Angelis (in Concorso) con Pierfrancesco Favino che non sfigura nemmeno quando sta per affogare.
Gli attori
Niente da fare anche per Emma Stone, che, sicuramente dispiaciuta, resta in Texas e non accompagnerà il regista Yorgos Lanthimos sulla passerella di “Poor Things” (in Concorso).
Insomma, qualche star s’è persa, qualche party delle major è saltato, più di un abito resterà a sbadigliare nel baule. I selfie-addicted dovranno dunque puntare su Bradley Cooper, al Lido con “Maestro” sulla vita di Leonard Bernstein (in Concorso), forse con la fidanzata Huma Abedin, forse di nuovo signorino; su Sofia Coppola che presenterà “Priscilla” nel senso di Presley (in Concorso); sull’eco di Roman Polanski, che non può lasciare la Francia, ma manda in Sala Grande “The Palace” (Fuori Concorso), ambientato in un hotel di lusso delle Alpi svizzere.
Ragazzi in difficoltà, migranti, dittature, qualche vampiro qua e là, i temi della Mostra -presentata dal presidente della Biennale Roberto Cicutto e dal direttore Alberto Barbera – che fa notizia ancora prima di iniziare (anche) per il sovraffollamento di registi e attori italiani.
Una trentina i titoli tra le varie sezioni, sei quelli in Concorso su un totale di ventitré, da Pietro Castellitto con “Enea” a Matteo Garrone con “Io capitano”, da Stefano Sollima che porta al Lido “Adagio” con Toni Servillo a Saverio Costanzo sul red carpet con “Finalmente l’alba”; fino a Micaela Ramazzotti, alla sua opera prima, che non sta nella pelle e a Orizzonti Extra porta tutta la “Felicità” che può.
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