Tutto passa, ogni cosa ha un prezzo, anche la storia lunga e felice dell’Hotel Bauer che dopo 142 anni ha chiuso per restauri ed è stato svuotato dei suoi 12 mila oggetti, tutti all’asta da Artcurial a Parigi dal 24 al 29 aprile.
Tutti significa tutti: gli argenti, i tessuti Rubelli e Bevilacqua, le poltroncine, i divani, le specchiere, i tappeti, i dipinti, i vetri di Murano, le torciere, le lampade, le fotografie, fino ai coltelli da pesce e le chiavi delle camere, con base d’asta 50 euro l’una.
La proprietà dell’albergo, il gruppo immobiliare austriaco Signa, che ha affidato la gestione a Rosenwood Hotels & Resorts, vuole aria nuova. Se ne vanno così, dopo decenni di onorato servizio, gli arredi che hanno fatto la riverenza a Liz Taylor, Marilyn Monroe, Carlo e Camilla, Jean Cocteau; quando nel salone dei ricevimenti ogni sera c’era una festa e la festa era illuminata dalle appliques a tre braccia in vetro soffiato, pizzicato e dorato di Seguso, in vendita dai 30 a 50 mila euro.
La dispersione di un patrimonio il cui valore di partenza è tra uno e due milioni di euro, racconta quanta vita abbia abitato dal 1880 a oggi gli otto piani dell’albergo veneziano, dalle viscere delle cucine su su alla terrazza del Settimo cielo, e poi le suites, i ristoranti e la lobby smisurata in cui era più facile perdersi che trovarsi.
Per dieci mesi, gli esperti di Artcurial hanno schedato, valutato, imballato e infine caricato su trentasei camion ogni singolo pezzo. Tre i bancali solo per portare via l’argenteria. Prima destinazione temporanea: un magazzino a Jesolo di 2 mila metri quadrati.
Una selezione degli arredi è ora in mostra a Milano, in Corso Venezia 22, fino al 31 marzo; poi gli oggetti andranno al miglior offerente e porteranno un po’ di Bauer in giro nel mondo. Il restyling dell’albergo, facciata compresa, è affidato all’architetto Alberto Torsello e, nel 2025, consegnerà l’edificio completamente trasformato con piscina, spa e galleria negozi.
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