Tutti in ghingheri, chi più chi meno, sul primo red carpet della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, ritornato pop dopo due anni di mascherine, disinfettante che copriva i profumi e ansia da starnuto. In mille, al Lido di Venezia, per la serata inaugurale con cerimonia in Sala Grande del Palazzo del Cinema nella quale irrompe il video di Zelensky che ammonisce a non dimenticare la guerra in Ucraina.
Sfilano le Giurie, capeggiate da un’audacissima Julianne Moore in cappa di cristalli e cosce al vento; sfugge ai radar dei fan che pure la invocano anche se potrebbe essere loro nonna Catherine Deneuve, Leone d’oro alla carriera in rosso su rosso; incanta la madrina Rocío Muñoz Morales, accompagnata dai genitori che parlano solo spagnolo, ma capiscono a meraviglia quanta strada abbia fatto la loro devota figliola.
Incalzano modelle e influencer, non sempre vestite, come insegna Mariacarla Boscono, occhi bistrati e tulle di Gaultier; e poi Barbara Palvin, Valentina Sampaio, Madisin Rian, tutte in Armani Privé e dunque in splendide mani.
A sorpresa arriva anche Hillary Clinton, che forse non era passata da nessun sarto, ma che inforca gli occhiali e si prende applausi da star.
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