Un po’ chic, un po’ rock, così come viene, alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte. Outfit da tutto il mondo tra i Giardini di Castello e l’Arsenale, con il colori del proprio Paese o con la sensazione di aver sbagliato data e luogo, come il trio punk rock arrivato da Londra in largo anticipo rispetto alla Biennale Musica.
L’arte di vestirsi non s’inventa, guai a fare un abito brutto perché qualcuno potrebbe comprarlo; ma la Biennale tutto accoglie e perdona. Anche certe svelandre incomprensibili, certe pance scoperte, un loden scappato dal guardaroba invernale, i gambaletti di rete, la tinta color aragosta, il pellicciotto da montagna.
Poi c’è lo chic di certe signore che arano il ghiaino sui tacchi sottili come fossero in pantofole, portano al braccio la borsetta di Frida Kahlo, si stringono nel trench total black che va bene da qui all’eternità.
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